Eva Riccobono non ci si diventa

Il più grande veleno che possono iniettarci, è illuderci che gli altri sono migliori di noi, e farci lottare fino a morire per diventarlo.

Quando è scoppiato lo scandalo dell’anoressia tra le modelle, chi non era del settore immaginava che le modelle, fuori dalle passerelle, fossero rinchiuse in delle gabbie senza cibo nè acqua.
Chi è del settore sa bene, come succede in qualsiasi altro campo, che ci sono persone con talenti innati, e persone che fanno di tutto per cercare di assomigliare alle persone di quel gruppo.
Proprio in quell’epoca, ai tempi in cui il mio adorato Gianni Sapone lavorava per Fausto Sarli, dopo quella sfilata che ci permise di avere Eva Riccobono a Roma, andammo assieme a cena.
Io e Gianni andammo a prendere Eva con la mia auto in uno degli alberghi più belli di Roma.
Quando giunse in macchina e le chiesi dove volesse mangiare, mi disse che aveva voglia di una pizza.

“Carboidrati a cena? – sussultai – non li mangio nemmeno io che ho la prova costume tra quattro mesi, e chiedi di mangiarli tu che da top model sei continuamente sulle passerelle e copertine di tutto il mondo?”

La portammo nella mia amata Trastevere nella mia pizzeria preferita.

Mentre le vedevo mangiare di gusto antipasto ed un’intera pizza, realizzai che top model ci si diventa perchè geneticamente si è predisposti.
Quelle interessate dal fenomeno anoressia sono quelle che fanno di tutto per essere quello che non sono.

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