Sangue blu contro sangue infetto
Spesso, quando vado a cena da amici, i figli stanno in camera a giocare, e poi, quando vanno a nanna, passano a dare la buonanotte ai genitori; il padre con orgoglio accoglie tra le sue braccia la propria figlia chiamandola affettuosamente “la mia principessa”.
Una sera in cui ero a cena a Palazzo Doria Pamphilj con il Principe Jonathan Doria Pamphilj, consorte, Emilio Sturla Furnò ed un altro amico, mi ha fatto sorridere che sia successo in quel contesto.
Mentre eravamo in salotto commentando i Caravaggio esposti nella sua dimora sorseggiando champagne, il principe si distrae per un arrivo a sorpresa ed esclama: “ecco che arriva la mia principessina”, ed arrivano prima la figlia e poi il figlio. Bellissimi, eleganti e sereni come i principini delle fiabe della Disney.
Sorrido perché tutti i genitori enfatizzano l’importanza delle proprie figliolette chiamandole principesse, ma quella volta oltre l’affetto del padre, c’era dietro anche il vero titolo!
Il principe Jonathan Doria Pamhilj è una persona straordinaria, perché coesistono perfettamente in lui l’eleganza tipicamente british derivante dalle sue origini britanniche, ed il suo calore, che non risparmia di manifestare ogni volta che mi saluta, che tradisce il suo essere cresciuto in Italia.
E non perde occasione per dimostrare quanto grande sia il suo cuore.
È sempre disponibile ad essere coinvolto in un evento di beneficenza, e spesso è proprio lui a prendere l’iniziativa.
Una Charity che ormai ha cadenza annuale, è quella che promuove nel suo palazzo a favore della raccolta fondi per l’associazione Anlaids, in sinergia con il Presidente di Anlaids Massimo Ghenzer. Quest’anno, tra gli intervenuti, quelli di maggiore lustro che sono stati citati nell’articolo de Il Messaggero, oltre me, sono stati: il Principe Stefano Pignatelli di Cerchiara, il Duca Luigi Catemario di Quadri, l’avvocato esperto di diritto nobiliare Emilio Petrini Mansi, il press agent Emilio Sturla Furnò, l’On. Sandra Cioffi Fedi, l’artista Daniella Castellani, Giuseppe Pietrafesa, Flaminia Patrizi Montoro, il chirurgo plastico Ricardo Moro, la stilista Paola Napoleone, Nicoletta Odescalchi, Francesco Odescalchi, l’architetto Antonio Coppa, Bianca Maria Lucibelli Caringi, Grazia Matteoni, Simonetta Modestini, Emilio Miele, l’immobiliarista Marco Brozzi, lo stilista/astrologo Massimo Bomba, il prof. Pasquale Narciso, il dott. Giampiero D’Offizi, lo scrittore Enrico Saltnich, il Prof. Fabio Giumetti, Jean Paul Troili, il presidente dell’Accademia di Costume e Moda di Roma Andrea Lupo Lanzara.
Durante la serata il padrone di casa ed il Presidente dell’Anlaids Lazio hanno consegnato delle targhe come riconoscenza ad alcune persone che si sono distinte per il sostegno alla Onlus: la biologa Gianna Tossini, l’imprenditrice Simonetta Schiassi e Stefano Palumbo della Fondazione Nando Peretti.
Inoltre, oltre ad un rinfresco, gli ospiti hanno goduto della collezione privata del palazzo Doria Pamphilj.
I punti della dimora che più preferisco sono: il fumoir, tutto in legno intarsiato e con un fantastico pianoforte a coda, una collezione di oggetti con coralli di Trapani, ed una “sedia volante”, nella quale Madonna ha insistito di entrare l’ultima volta che era venuta a cena al palazzo.