Sono andato a curiosare al Fashiontrip, evento organizzato da Marco Calisse della CM Project, in collaborazione con The Double Room – Event Planning, perché avevo saputo che c’erano giovani talenti premiati dalla Accademia Costume & Moda di Roma che esponevano, e quindi, trattandosi dei due argomenti preferiti da questo blog: giovani talenti e made in italy, non potevo mancare.
Ma quello che ho trovato non era quello che mi aspettavo.
Credevo di trovare abiti strampalati senza garbo con il solo fine di colpire l’attenzione, invece ho trovato dei capolavori degni di alti designers.
Ho voluto allora conoscerle una per una.
Giulia Goretti de’Flamini
“Una figura prende forma e coscienza dai volumi architettonici. Sono linee, punti di fuga composti da quegli angoli desunti di una Berlino decostruttivista che ritroviamo in ogni taglio di questa collezione. Neoprene accoppiato con lane maschili si struttura insieme al corpo. Studio di forme, rigide e complesse, textures grafiche decorano con rigore. Candore. Linee. Tagli. Tutto. Niente. Veiß”
Carolina Cicerchia
“Wood#y, materie prime semplici, lavorazioni pregiate, per dar vita a una collezione estremamente naturale come l’origine dei materiali stessi. Wood#y è la chiara espressione dell’archetipo dell’uomo che preserva la propria eleganza”
Giulia Geria
“l’uomo serio, l’uomo impeccabile. Addio alla rispettabilità, per giovare in un cartoon malefico. Addio alla cravatta, alla scarpa perfetta, alla giacca sempre intatta. Un saluto alle convenzioni sociali, per divertirsi un solo giorno, e poi tornare indietro. Freaks, anche gli uomini possono giocare”
Vittoria Veltroni
“luci, forme e dettagli catturate dallo sguardo digitale. La complessità della città tramutata in trama. Superfici che mantengono il loro carattere tridimensionale; grafiche leggere e incrociate, piccole concentrazioni di colore. Materiali tecnici alternati a tessuti classici, uniti tra di loro attraverso intrecci di fili, colori a zona: verde e rosso semaforo abbinati all’asfalto, su una base bianco ottico”
Ambra D’Oro
“un gioco tra macro e micro, duro e morbido, ruvido e liscio. Bomber over che si contrappongono a top mini e ad abiti eleganti, pelle e seta. Per una donna controllata ma decisa e aggressiva al momento giusto. Calma e azione, proprio come in un gioco, il baseball”
In occasione del primo appuntamento ci sono state la mostra fotografica di Justyna Pawlowska e le Visual art performance di VISUAL CIRCUS_DVIOSION. Gli scatti fotografici sono stati affidati a Leonardo Damo.
“come la conoscenza alimenta l’immaginazione,
così lo studio approfondito dell’arte e del costume
rinasce nelle giovani menti creative come intuizione del futuro,
si sintetizza nel contemporaneo design e si trasforma in abiti e accessori”
dice Betti Proietti parlando di queste giovani allieve