Ho iniziato a fumare per conquistare una ragazza.
Non che avessi delle mire amorose nei suoi confronti.
Piuttosto lei incarnava un ideale al quale io aspiravo.
La sua grinta, faccia tosta e sicurezza di sé erano l’opposto del mio atteggiamento introverso, insicuro ed alla mia intraprendenza intorpidita.
Talvolta facevo scena muta alle interrogazioni per timidezza, creando stupore nei miei compagni di classe ai quali il pomeriggio prima ero stato proprio io a spiegare e far capire la lezione.
Era così dannatamente risoluta! Se solo fosse diventata mia amica! Ero certo che mi avrebbe contagiato con la sua determinazione.
Quando sei giovane e insicuro, l’unica frase che ti viene in mente per attaccare bottone è “hai una sigaretta?”
Ed è così che iniziammo a parlare. Mi sentivo già un leone. Io che stavo parlando con la ragazza più figa della scuola? WOW!
Dopo qualche sigaretta chiestale, cominciai a comprarne pure io pur di ricambiare. Ogni occasione era buona per andare a vedere se c’era lei e scambiare due chiacchiere!
Ne parlai ad un caro amico col quale uscivo. Lui non era contento che fumassi. Onestamente non lo ero neanch’io. Ma pensavo che il fine giustificasse i mezzi.
Il mio amico era fuori dal normale. Dalla scuola era etichettato “lo sfigato”. Non perché avesse una vita grama, semplicemente perché non si omologava al branco e pensava con la sua testa, infischiandosene delle convenzioni.
Lo frequentavo forse perché anche io ero un anticonformista, ma sicuramente perché era sempre allegro ed affettuoso.
Ad uno dei suoi compleanni ci trovai proprio lei. Scoprii che ne era la cugina e che gli voleva un gran bene. “il più sfigato della scuola adorato dalla più figa della scuola?!?”
Infischiarmene dei giudizi della gente per seguire la mia coscienza ha sempre prodotto grandi risultati.
Conoscere lei ed uscire con lui mi dava un barlume di forza e felicità, ma mi sentivo sempre molto insicuro. Fumare mi faceva (stupidamente) sentire più figo.
È anche l’immagine che ti danno i media. La gente che fuma, nell’immaginario cinematografico, è sempre stata visto come estremamente sexy.
Ma quanto è veramente sexy avere i denti ingialliti, la pelle ingrigita, ed un cattivo alito?
Baciare un fumatore è come leccare un posacenere. Onestamente, ti piace davvero?
La maggior parte dei fumatori, avendo ormai le pareti della trachea compromesse, hanno un alito che sa di fumo a prova di mentine.
Ho fumato per 18 anni suonati. Spesso, sempre, in ogni occasione.
Ero arrivato al punto che se mi alzavo la notte per fare pipì mi accendevo una sigaretta.
Ero arrivato al punto che se facevo due rampe di scale le finivo col fiatone.
Ero arrivato al punto che per riqualificare cromaticamente pelle e denti avevo bisogno di un Photoshop che agisse sul me reale.
Ero arrivato al punto che se coi soldi in tasca dovevo scegliere tra una cosa che mi piaceva in una vetrina e le sigarette, sceglievo una scorta di sigarette.
Ogni cosa che fai mette un piccolo tassello al mosaico di chi sarai più avanti. Ogni sigaretta che fumi è un tassello devastante per il tuo organismo.
Ogni volta che vai a teatro, mangi salutare, ti prendi cura del tuo corpo e della tua estetica, che rinvigorisci la tua psiche, stai mettendo tasselli preziosi per il te del domani.
Crescendo ho cominciato ad avere una reale fiducia in me stesso. Ho fatto dei corsi di training autogeno, yoga, sono diventato buddista, tutte cose indolori che hanno migliorato la mia vita.
Una persona che teneva al mio benessere mi ha regalato il libro di Allen Carr “È facile smettere di fumare se sai come farlo”, che tramite il metodo EASYWAY ha la pretesa di fare smettere di fumare le persone. Ma questo libro da solo non è bastato.
Allora ho saputo che Maurizio Costantini, psicoterapeuta che ha lavorato in diversi centri antifumo, ha perfezionato il metodo Easyway. Chi mi ha parlato del suo intervento mi ha detto che è infallibile e che in una sola seduta di gruppo si riesce a smettere definitivamente, senza ma e senza se.
“In sole 5 ore riuscirebbe a farmi smettere?” continuavo ad essere scettico.
Mi ha convinto a dargli una chance la formula “soddisfatto o rimborsato”: lui garantisce il rimborso dell’intera quota di partecipazione se il paziente accende anche solo una sigaretta dalla fine della seduta ai successivi tre mesi.
Ci ha dimostrato che fumare è soprattutto una questione psicologica. La gestualità del fumare è solo un surrogato di azioni migliori. la dipendenza fisica derivante dagli additivi delle sigarette, svanisce dopo 24 ore.
Lui, smontando le convinzioni indotte dei “lati positivi del fumare di cui noi ci persuadiamo siano autentici”, ti fa riprendere il timone delle tue scelte.
Ci ha dato una tabella di miglioramenti della salute del nostro organismo e del nostro corpo dal giorno dopo agli anni successivi.
Noi eravamo scettici pensando che senza la sigaretta non si potesse vivere e lui ci ha detto: “poi guarderete i fumatori come alieni”. Eravamo ancora più scettici. Ma col senno di poi dico che è davvero così.
Sai quante cose ti puoi comprare con i soldi risparmiati?
Sai che qualità di vita puoi tornare ad avere?
Adesso sono 4 anni che ho smesso ed ho solo trovato giovamenti, mai rimpianti.
Smettere di fumare è il più grande atto d’amore che puoi fare verso te stesso e le persone che ti circondano.
Non bisogna essere perfetti, nessuno lo è, ma bisogna sempre trovare una strada per migliorarci. Ce lo dobbiamo.
Se ce l’ho fatta io che ero un caso estremo, ce la possono fare davvero tutti!
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